Panel: RELIGIOUS EXPERIENCE IN A RUSSIAN-SPEAKING CONTEXT. MATERIAL AND IMMATERIAL CULTURE AND BEYOND



950.4 - RELIGIOUS SYMBOLS AND POLITICAL MESSAGES: THE PRESENCE OF 'WHITE' RUSSIANS IN HARBIN(CHINA) IN THE 1930S-40S THROUGH ITALIAN ISTITUTO LUCE FOOTAGE

AUTHORS:
Masucci M. (independent ~ Turin ~ Italy)
Text:
Un filmato dell'istituto LUCE (L'Unione Cinematografica Educativa, strumento di propaganda del regime fascista) datato 1939 riprende le scene di vita religiosa della comunità di "russi bianchi" ad Harbin. Harbin, che oggi conta circa 10 milioni di abitanti, è una città nella Cina nord-orientale, fondata dai Russi come stazione sul tragitto della Ferrovia Orientale Cinese nel 1898. Costruita in seguito ad una concessione dell'Impero Qing e poi passata alla giurisdizione del Manchukuò, nel 1935, con il dilagare della guerra civile russa, nel 1918, migliaia fra i russi "bianchi" vi si stabilirono rendendola la città con più russi al di fuori della Russia. Nonostante la lontananza dai maggiori centri politici dell'inizio del XX secolo, nella città di Harbin è possibile osservare importanti passaggi politici e il loro riflesso antropologico, proprio per l'interazione tra comunità religiose e culturali differenti. La breve sequenza curata dall'Istituto Luce mostra l'annuale cerimonia ortodossa del "battesimo dei Neofiti", tenuta dai russi bianchi e divenuta simbolo, per questi, della difesa e dell'attaccamento alla tradizione religiosa. Le inquadrature ed i simboli sono usati dagli operatori, con una efficace capacità di intrecciare le immagine alle voci narranti. I simboli religiosi sfilano come in una parata quasi militare, le scene prendono avvio dallo sfondo di uno dei complessi architettonici religiosi costruito dalle prime comunità di russi e posto come origine del viaggio visivo. L'obiettivo dello studio è mostrare il modo in cui attraverso la rappresentazione audiovisiva, una comunità molto lontana geograficamente viene assunta come simbolo di attaccamento e resistenza ai valori della "Patria", mediante l'utilizzo di simboli religiosi e della vita sociale e dei luoghi ad essi collegata contribuendo dunque a produrre un'immagine come soggetto ideologico dove la mappatura degli spazi politici si serve di quelli religiosi.